Talking Hands e Posizionamento di Sicurezza: la difesa personale parte dal linguaggio del corpo

Difesa personale: il linguaggio del corpo
Nella difesa personale, preferisco parlare di posizionamento di sicurezza piuttosto che di “posizione di guardia”. Perché? Perché non siamo in uno sport da combattimento con un inizio chiaro e regole definite. Nella realtà, un conflitto può nascere all’improvviso, e la prima cosa che dobbiamo fare è comunicare che non siamo una minaccia, pur mantenendo una posizione di vantaggio tattico.
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Anno
2024
Ecco perché scelgo di posizionarmi con le mani aperte e visibili, avanti. Le mani aperte trasmettono due messaggi fondamentali:
Non voglio combattere.
Non sono armato.
“La miglior vittoria è vincere prima di combattere”, citando Sun Tzu: ecco la filosofia che guida il suo metodo.
Nel mondo anglosassone si parla di “talking hands”, ovvero mani che parlano. Gesticolare leggermente, muovere il corpo con piccoli spostamenti, aiuta non solo a de-escalare la tensione, ma anche a favorire il flusso di adrenalina, preparandoci nel caso in cui la situazione degeneri.
In più, sono io a scegliere il posizionamento, e questo mi consente di partire un attimo dopo ma arrivare un attimo prima. È una sottile ma fondamentale strategia che, anche da un punto di vista legale, ci tutela meglio contro il rischio di eccesso colposo di legittima difesa.
La difesa personale non è solo forza fisica: è lettura del contesto, postura, linguaggio non verbale. E soprattutto, è prevenzione.
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